Il presidente cinese Hu Jintao scuote il mondo con la sua dichiarazione nei confronti degli USA e i suoi alleati in favore dell'Iran: Pechino è pronta a scendere, con il proprio esercito, al fianco dell'Iran in caso di attacco da parte di Washington. La Cina è pronta ad adottare misure di rappresaglia contro ogni azione intrapresa contro l'Iran. A confermare la notizia è stato Vladimir Putin. Le forze armate cinesi sono attualmente in stato di massima allerta, pronti a sostenere l'Iran ad ogni costo, correndo il rischio di entrare nella terza guerra mondiale.
Ma cosa sta succedendo in Iran? Oltre al pericolo della bomba atomica e le idee anti-sioniste e le posizioni anti-americane e anti-occidentali del Presidente Mahmud Ahmadinejād, l'Iran va contro nuove sanzioni.
Si tratta di un embargo petrolifero contro il programma nucleare portato avanti dalla Repubblica Islamica. Ora le nazioni coinvolte hanno tempo fino al primo luglio per rescindere i contratti petroliferi con l'Iran, mentre per i contatti di nuova fornitura lo stop è immediato.
Gli aytollah minacciano la chiusura dello stretto di Hormuz, possibilità non piaciuta agli Stati Uniti. Lo stretto di Hormuz, che divide la penisola arabica dalle coste dell'Iran mettendo in comunicazione il Golfo di Oman a sud-est con il Golfo Persico ad ovest, è un grandissimo punto di importanza strategica: vi transita circa un quinto di tutto il petrolio prodotto nel mondo.
Non si è fatta attendere la risposta ufficiale da parte dell'Iran: "Se ci dovesse essere una qualsiasi interruzione della vendita di petrolio iraniano, lo Stretto di Hormuz sarà certamente chiuso", queste le parole di Mohammad Kossari, vice-capo del comitato parlamentare per gli affari esteri e la sicurezza nazionale.
La situazione resta tesa. La Terza Guerra Mondiale è questione di ore?
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