giovedì 19 gennaio 2012

Sicilia in ginocchio, prosegue la protesta e arriva a Cosenza


Quarto giorno di protesta e la Sicilia è completamente paralizzata. Gli autotrasportatori in Sicilia fanno sul serio. Non solo autotrasportatori in strada ma anche agricoltori e pescatori. Molti distributori di benzina sono rimasti senza carburante, supermercati rimasti senza scorte alimentari. Presidi per strada per distribuire volantini e spiegare i motivi della protesta. 

Tutto bloccato e intanto si fa largo l'allarme malavita. Il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo dichiara giustificato l'allarme di infiltrazioni della criminalità organizzata nelle proteste. "È un allarme al quale dovrà darsi la massima attenzione perché se Confidustria ha questo tipo di cognizione del problema, la cosa è della massima serietà e non può essere trascurata". Non si fanno attendere le risposte da parte di chi sta protestando e Martino Morsello, uno dei leader del movimento dei Forconi, dichiara l'inizio di uno sciopero della fame a causa delle dichiarazione del procuratore capo.

Queste le parole di Morsello:

"Con sdegno il nostro movimento denuncia una campagna denigratoria del presidente degli industriali siciliani, Ivan Lo Bello, e di tutti i rappresentanti di categoria, per le gravi dichiarazioni diffamatorie rese alla stampa, dove parlano di infiltrazioni di mafia dietro il Movimento dei forconi".

E intanto lo sciopero si estende alla Calabria in provincia di Cosenza:




E intanto in tutto ciò il Codacons ha istituito un comitato per le "Vittime dello sciopero". Invece di unirci tutti in un'unica protesta ci facciamo la guerra a vicenda? Uno sciopero porta sempre disagi. Meglio avere qualche disagio e unirsi tutti insieme in una protesta giusta (qui le cause della protesta) o vivere come sempre facendo finta di niente?
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